Continuità territoriale per l’aeroporto di Foggia: Forse che sì, forse che no… direbbe il poeta-aviatore Gabriele D’Annunzio. Ma siamo davvero sicuri che non sarebbe un danno per la piccola e coraggiosa compagnia Lumiwings che ha rimesso in sesto, dopo lungo patire, il traffico aereo dal Nord della Puglia?
Le ipotesi, tra gli addetti ai lavori, si affastellano e alcune si contraddicono. La politica è tornata a occuparsene, in questo fine d’anno, ma come sempre in ordine sparso e senza alcun gioco di squadra. Ad esempio fa discutere la richiesta di continuità territoriale formulata dall’on. D’Attis (Forza Italia) per Brindisi, scalo del Salento da 3,5 milioni di passeggeri dunque tutt’altro che irraggiungibile dai territori limitrofi, almeno da quanto dicono i numeri.
Così interviene Foggia che la sua proposta l’ha bella e confezionata diversi mesi fa: la senatrice Fallucchi (Fratelli d’Italia) scrive a Emiliano lamentando di non aver ricevuto alcuna informazione sull’argomento.
Piccolo incipit giusto per riordinare le idee: Foggia chiede la continuità territoriale soprattutto a beneficio delle popolazioni dei Monti Dauni e del Gargano che soffrono da sempre una condizione di isolazionismo, aggravato dalle condizioni difficili delle strade. Agevolare l’abitudine al trasporto aereo per molti abitanti di comuni remoti, favorirebbe il diritto alla mobilità e il principio di integrazione sancito dall’Unione europea e forse spingerebbe gli enti locali e l’Anas a migliorare le condizioni viarie per raggiungere più facilmente lo scalo.
A stretto giro, ecco dunque cosa scrive il presidente della Regione in una lunga nota tecnica (che in questo articolo per brevità riassumiamo) affidata agli uffici: Emiliano ricorda l’incarico affidato a fine luglio scorso da Aeroporti di Puglia alla ICCSAI Transport and Sostainable Mobility di Bergamo «tra i più autorevoli centri internazionali di ricerca nel settore trasporto aereo, di condurre un più ampio e approfondito studio scientifico, come richiesto dal MIT». «I risultati di questo studio sono in fase di conclusione e consentiranno di verificare la puntuale sussistenza dei presupposti fissati dal Reg (CE) n.1008/2008 (art. 16) e chiariti dai relativi Orientamenti interpretativi del Parlamento europeo e del Consiglio (2017/C 194/01), per poter concretamente avviare l’iter procedurale di OSP (Oneri di Servizio Pubblico) vero e proprio».
La continuità territoriale per un aeroporto ha lo scopo di garantire i servizi di trasporto ai cittadini che vivono in particolari zone disagiate della penisola. E’ un servizio appannaggio da decenni dei cittadini sardi, in particolare, che godono di particolari agevolazioni sui prezzi dei biglietti da e per gli aeroporti dell’isola. In quanto servizio pubblico rende possibile la deroga ai principi di libero mercato, dunque la compagnia incaricata (e che trovasse convenienza ad accettare l’incarico, eventualità tutt’altro che scontata) avrebbe di per sè una natura fortemente concorrenziale rispetto all’altro vettore già attivo dal “Gino Lisa”. Gli ipotetici collegamenti in “Osp” da Foggia finirebbero per replicare alcune tratte già operate da Lumiwings (Milano Linate in primis).
Di qui le perplessità e una domanda di fondo: uno scalo dal traffico ancora acerbo qual è quello di Foggia, sarebbe in grado di gestire un doppio vettore con cui non ci sarebbe partita in termini di costi e tariffe, in una parola di concorrenza?