Dalla Bit di Milano, si dice, vien fuori una Puglia turistica rafforzata. Le presenze aumentano, ma siamo sicuri che sia questa la strada giusta? Su massimoilblog.it l’estate scorsa fece discutere l’osservazione di alcuni operatori locali a proposito del “turismo in ciabatte” che si riversa abitualmente sul Gargano ed a Vieste in particolare, regina incontrastata con oltre 2 milioni di vacanzieri. Si tratta perlopiù di un turismo frugale, di affittacamere, appartamenti e spesa al supermercato. Accadeva quarant’anni fa e accade tuttora. Ma allora, è questa la Puglia che si intende più attrattiva turisticamente parlando? Oppure la Puglia dei numeri altisonanti è quella che si ferma al confine con l’Ofanto?
Si dirà, i numeri del Gargano fanno comunque volume. Siamo però lontani dalla vacanza da cartolina di cui si favoleggia. Poi d’inverno gli alberghi scompaiono, resistono solo i b&b. Dunque, cosa fa la Puglia per potenziare quel genere di turismo cui si allude quando si parla di «presenze in aumento?».
Si guarda al mercato estero, bacino non ancora del tutto esplorato. Il 27 maggio decollerà dall’aeroporto di Foggia il primo volo internazionale per Monaco di Baviera, collegamento diretto due volte a settimana. L’intenzione di Aeroporti di Puglia è di fare dell’hub tedesco la porta di accesso del mercato nordeuropeo, portando i turisti con volo diretto a due passi dal Gargano. Un evento epocale per disciplinare meglio i flussi dei vacanzieri, qualificando la domanda.
Potrebbe essere questa anche l’occasione per avvicinare il promontorio ad altri scali. Ma bisogna sapersi organizzare. Alcuni passeggeri rilevano i disagi che ancora subiscono in transito da Orio al Serio (Bergamo) prima di imbarcarsi sul volo Lumiwings diretto a Foggia. La mancanza di accordi in code-sharing della compagnia greca con altri vettori, obbliga i passeggeri in arrivo da altri aeroporti a riprendere il bagaglio in stiva a Orio, rifare il check-in (quindi uscire dallo spazio-volo), quindi reimbarcare il bagaglio sul volo Lumiwings. E’ stata inoltre stimata un’attesa media «superiore alle tre ore» per quanti, provenendo da altre destinazioni, da Orio al Serio intendano imbarcarsi sul collegamento per lo scalo dauno. Stessi disagi vengono denunciati dai passeggeri in transito da Milano Linate, con unica eccezione per il Parigi-Linate (scalo Charles de Gaulle) che troverebbe una coincidenza piuttosto comoda con il Milano-Foggia che parte «entro un’ora».
Proprio perchè il volo diretto con l’hub bavarese è un momento importante di crescita per i collegamenti con il Nord della Puglia, il presidente di Federalberghi Foggia, Gino Notarangelo, lancia una proposta agli enti locali e alla Regione: «Facciamo che l’aeroporto di Foggia venga percepito come una più comoda piattaforma di arrivo, oltre che di partenza, per i migranti di successo pugliesi che risiedono nel mondo. Proviamo a stabilire con loro nuove connessioni professionali facendo leva oggi sulla maggiore facilità di arrivo. Abbiamo bisogno, oltre che di turisti stranieri, di nuovi professionisti proprio nel settore alberghiero. Gli operatori foggiani vorrebbero aprirsi nuovi orizzonti e la mozione degli affetti, il richiamo alle origini, potrebbe essere un ottimo punto di partenza per stabilire nuove connessioni. Potremmo incoraggiare, in tal modo, anche i nostri giovani a fare esperienze all’estero. Come? Aumentando di 50 centesimi la tassa di soggiorno, destinando le quote sull’agevolazione per l’acquisto di biglietti. E’ una proposta che porteremo all’attenzione dei nostri amministratori».
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Il Gargano da cartolina