Confindustria, le trappole di Zanasi ai costruttori: «Il mattone è finito»

Avviso ai naviganti, nella «città del mattone» (il 70% degli abitanti è proprietario di prima casa), l’edilizia non conta più. La stroncatura è autorevole: Eliseo Zanasi, prima di essere presidente (uscente) di Confindustria a Foggia è stato per decenni parte se non essenza stessa di quel mondo. Fine di un’epoca, dunque? «La città ha perso il suo appeal sull’edilizia, il mercato è in caduta verticale». Vero. Ma se non ci fosse uno scontro di leadership proprio con Ance, l’analisi di Zanasi sarebbe meno viziata dal pregiudizio.

L’associazione dei costruttori lancerà infatti la sua controffensiva venerdì 20 con un’altra conferenza di auguri natalizi, come quella che ha convocato oggi Confindustria e nella stessa sala Fantini. Due associazioni in una. Ance vorrà mostrare i muscoli, del resto i costruttori sono lo storico portafoglio degli industriali foggiani. E chi paga comanda. Ma Zanasi, che conosce a menadito quei metodi, lancia segnali belligeranti ed eserciterà il bastone del comando finché gli sarà consentito dal mandato (febbraio), se non oltre. E così prima di sedersi in panchina il presidente uscente ha seminato, come Pollicino sul suo cammino, una serie di trappole per i costruttori. A cominciare dalla Rete Lora, dodici piazze della città iperconnesse: Zanasi sostiene di aver agganciato a Roma contatti con un player nazionale impegnato nei grandi appalti per il Giubileo e di avergli strappato un «sì» per portarlo a Foggia. «In Puglia hanno già preso contatti con Bari e c’è il comune di Palermo lesto a farsi avanti, se non ci sbrighiamo perderemo questa opportunità». 

Parliamo di grandi progettualità, sulle quali non sarebbe nemmeno il caso di discuterne o di mettersi di traverso. Come fanno adesso quel che resta di Confindustria e Ance. E invece di tempo ne è stato già perso parecchio, siamo alla fine dei tempi supplementari: basti dire che tutte le aree industriali del Foggiano hanno problemi di connessione a Internet, le aziende si sono da tempo organizzate in proprio per non restare fuori dal mondo. E le associazioni litigano. 

Adesso nella partita entra anche l’università. Zanasi ha voluto al suo fianco il rettore Lorenzo Lo Muzio e la prorettrice vicaria Donatella Curtotti. «Abbiamo intese con l’Asi, ora tocca al Comune: ci auguriamo che la sindaca Episcopo faccia sintesi». La Confindustria di Zanasi e l’università sono in sintonia anche su altre pianificazioni: c’è il progetto Lutech, già presentato un anno fa, operativo finalmente forse da quest’anno con il progetto Agritech, promozione dell’innovazione tecnologica nelle più importanti aziende dell’agroalimentare (Princes, Iposea tra gli altri), una pianificazione che vede coinvolto il prof. Alessandro Del Nobile del dipartimento di Economia. E la prof. Curtotti preannuncia, sempre in tandem con Confindustria, l’avvio da gennaio di una «mappatura delle grandi competenze» per cominciare a tracciare un profilo nuovo della Capitanata non più fanalino di coda nelle classifiche per la qualità della vita e dalla reputazione tutta da ricostruire.

Con tutto quel che c’è da fare – sembra dire Zanasi – possiamo ancora pensare di metterci a litigare? La palla passa così dall’altra parte della barricata, mentre il futuro che viene fatto intravedere reca i caratteri e il profilo giovanile di un altro «grande vecchio» sulla scena, l’immarcescibile imprenditore della sanità privata  Tito Salatto che Zanasi vorrebbe impalmare alla presidenza, quando sarà il momento di andare naturalmente. Interrogato sull’eventualità della successione, il predestinato (che aveva già lanciato la sua candidatura a sindaco, estate 2023) ha così confermato: «Vediamo cosa succede, io sono qua».  

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Eliseo Zanasi (al centro) presidente di Confindustria Foggia     

 

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